sentieri di carte - paper trails
Galleria Valeria Lattanzi (Carrara Italy) is proud to announce the solo exhibition of multidisciplinary artist Orso Czerny titled Sentieri di carte – a series of artworks on paper which examine migration and movement and the processes and forms of the creation of language, experience and expression during times of transition and transformation.
This selection of a larger body of work created from 1995 to present during Czerny’s travels in Japan, Europe (Italy, Germany, Austria, the eastern-bloc countries), and America, is being shown for the first time. The exhibit is contextualized as a mini-retrospective of a foundational aspect of the artists multidisciplinary praxis.
The work addresses the questions:
how do we navigate place in relation to other and self, body and space, thought and action – how do we choose to cross borders/boundaries - how do we create or transform those very modes of perceiving and change our own and other’s in the process – and how do we create and leave “paper trails” internally and externally through a praxis of liminality – marking and mapping our experiences ceremonially, memorially (mentally), physically and spiritually within the context of past, present and future.
Opening reception October 19th 6 p.m. Exhibit runs thru December 6th 2019.
La Galleria Valeria Lattanzi (Carrara) è orgogliosa di annunciare la mostra personale dell’artista multidisciplinare Orso Czerny dal titolo Sentieri di carte – una serie di opere d’arte su carta che prendono in esame la migrazione, il movimento e i processi e le forme delle creazione del linguaggio, dell’esperienza e dell’espressione in tempi di transizione e trasformazione.
Questa selezione di un corpo di lavoro più ampio, creato dal 1995 ad oggi durante i viaggi di Czerny in Giappone, Europa (Italia, Germania, Austria e i paesi dell’ex blocco dell’est) ed America, sta per essere mostrato per la prima volta. La mostra è contestualizzata come una mini-retrospettiva di un aspetto basilare della prassi multidisciplinare dell’artista.
Il lavoro affronta le questioni:
come possiamo navigare attraverso i luoghi in relazione agli altri e a noi stessi – il corpo e lo spazio – pensiero e azione – come scegliamo di oltrepassare confini e limiti – come creiamo o trasformiamo quei modi di percepire e cambiamo i nostri e quelli dell’altro durante il processo – come creiamo e lasciamo sentieri di carte internamente ed esternamente attraverso una prassi di marginalità – demarcazione e mappatura delle nostre esperienze in forma solenne, a livello mentale, fisico e spirituale in un contesto che abbraccia il nostro passato, presente e futuro.
Opening 19th Ottobre h 18:00. Mostra fino al 6 dicembre 2019.
Il viaggio di Orso Czerny lungo Sentieri di carte comincia molto tempo fa, nel 1995. E’ un viaggio che -come tutti- attraversa la vita personale di ognuno, ma è anche un cammino di chi ha il coraggio di esplorare ogni giorno luoghi e paesaggi diversi, fuori e dentro di sé. Per scoprire e, nel caso, anche denunciare. A sé e agli altri. Con tutto il corollario di sensazioni esaltanti o terrificanti che ne consegue. Quello di Orso Czerny è un lavoro multidisciplinare che naviga lo spazio per arrivare dritto a lì dove pulsa il centro delle cose, a lì dove si annidano i dubbi e le felicità di ciascuno di noi. Lungo i suoi Sentieri di carte, esposti qua in rassegna per la prima volta, l’artista e prima ancora l’uomo che è in lui prova ora con audacia, ora con rilassamento, ora con esitazione, ad oltrepassare quei limiti che troppo spesso ci bloccano e impediscono di fare un passo oltre. Così, attraverso i suoi viaggi, dall’America, al Giappone, all’Europa, come un moderno Ulisse o più favolisticamente parlando come un novello Pollicino, Czerny lascia dietro di sé, tracce con su impresse le domande di sempre. Con i suoi dipinti su carta per cui sperimenta materiali diversi, tra uno spostamento e l’altro, tra una visione e l’altra, l’artista traspone il suo mondo interiore in rappresentazioni che riflettono punti di domanda sempre aperti ed attuali: dove sto andando? Cosa sto lasciando di me in questo posto? Cosa sto prendendo da questo spazio? Come posso interagire al meglio per arricchire me, l’altro e l’ambiente condiviso? Le risposte che si da, in tutte le sue opere, sono ogni volta diverse, in trasformazione ed evoluzione. Perché la transizione che porta da un’opera a un’altra è un’acqua che fluisce di traversata in traversata. E’ un processo di crescita di chi, nonostante tutto, sceglie come denominatore comune la ricerca di sé, degli altri e dello spazio e del tempo che li separano e li uniscono in un unicum più grande.
Emblematici dell’autore il suo 5 self-portraits with eyes closed - 5 ritratti con gli occhi chiusi, in cui gli occhi chiusi sono in realtà aperti, perché vedersi è a volte un non vedersi o voler vedersi molto di più di quel che si riesce. Can you hear me? - Puoi sentirmi?, in attesa che l’altro da sé colga tutti i messaggi che l’io vuole lanciare per esistere e al contempo essere riconosciuto. O ancora Tilling Emotionality - Coltivando emozionalità, in cui ci si abbandona all’alfabeto delle emozioni e agli spazi cosmici che solo loro hanno la potenzialità di creare. Mentre in opere come Ulysses - Ulisse, Blood Poem - Poesia di sangue, Alpha/Omega, Hod, Seven days - Sette giorni, Me and me now - Io ed io adesso, Czerny viaggia nella letteratura, operando letteralmente sulle pagine dei libri, che vive prima ancora di leggere. E così come i libri ti trasportano da un luogo a un altro del nostro pianeta, quelle stesse parole impresse sulle pagine diventano terreno fertile per un viaggio ulteriore che le comprenda e dia loro nuovi e più ampi significati. Il percorso di Orso trova poi un’intima connessione con la natura in Flowers dancing - Fiori danzanti, Two trees hitting wood - Due alberi che battono il legno, Rain portraits - Ritratti di pioggia e Rabbit wounds - Ferite del coniglio, dove l’artista lascia che a parlare in sua vece siano quegli elementi a cui riconosce tutto il loro potere comunicativo e demiurgico. In un contesto dove la Natura, benefica o no, è sempre portatrice di messaggi per l’uomo e la sua evoluzione e in quanto tale naturalmente degna di rispetto. Il tempo è invece l’elemento cruciale di 12 Months - 12 Mesi, e 12 Days - 12 giorni, in cui insieme all’autore traccia e perfeziona, portando a compimento, la sua opera struggente e insindacabile. Infine, i Sentieri di carte arrivano all’oggi con le recenti opere Here is there - Qui è là, Thoughts of Damocle’s birth - Pensieri della nascita di Damocle, e You are here - Tu sei qui, in cui il desiderio di andare oltre le apparenze e di palesare lo specchio dell’invisibile si fa materia. Alla ricerca di una leggerezza e gioia di vivere che non escludono mai l’impegno per l’indagine del profondo che investe il fuori e il dentro di noi. E che, come una spada di Damocle, ci autorizza e ci invita ogni giorno ad essere pur responsabili e consapevoli di pensieri, parole, azioni e scelte di vita che possono nel loro piccolo tracciare la mappa di un viaggio personale, globale e universale.
Cristina Fenoglio –
Scrittrice - Curatrice